CONTRADA FERRUZZA

Colori: Bianco e Nero bordati di giallo

Araldica: Lo stemma della Contrada Ferruzza è un Troncato: nel primo di bianco all’airone cenerino su campagna lacustre al naturale; nel  secondo vaiato di  bianco e nero; alla bordatura d’oro.

Simboleggia: Grande nobiltà, preminenza di onori

Vittorie: 1 (1981) 

Santo patrono: Madonna della Ferruzza (15 Agosto)

Contrada rivale: Cappiano

 

Storia: Il nome Ferruzza nasce nella seconda metà del Quattrocento e ha origine dal podestà Antonio Ferrucci, che fece costruire la Fonte e il Tabernacolo dedicato alla Madonna, che da lui si denominò della Vergine ‘Ferruccia’. La Fonte fu detta anche “Nuova”, perché si contrapponeva ad fonte una più antica, esistente in questa zona fin dal XIII secolo e che corrispondeva molto probabilmente con l’attuale “Fontina” (Via della Fontina). Questa fonte più antica era anche detta “Peruzza”, avendo preso il nome da tale Peruzzo, vissuto nella prima metà del Duecento. Evidentemente in epoca moderna, probabilmente nel Seicento, a causa della loro somiglianza, i due nomi erano stati fusi nell’unico nome attuale: “Ferruzza”.

La zona della Ferruzza ha però origini ancora più antiche. Certamente prima del Tabernacolo c’era qui un romitorio, cioè un rifugio per uno o più eremiti, documentato fin dal XIII secolo fuori di Porta Sant’Andrea (quella che poi fu detta popolarmente “Torre di Castruccio”), lungo la Via Francigena, la strada che, provenendo da Lucca, risaliva la collina di Fucecchio prima di entrare all’interno del castello.

Qui tutta la fascia dell’altura che scende verso la pianura fino al luogo dove sorgeva un tempo la manifattura dei tabacchi, era denominata “Ghiaia”, dalla presenza di giacimenti ghiaiosi, che i Fucecchiesi nel Medioevo utilizzavano pe realizzare i fondi stradali. Ne estrassero, ad esempio, quantità abbondanti a iniziare dal 1289 per “inghiaiare” la nuova strada che univa Fucecchio con Ponte a Cappiano. Nel luogo detto Ghiaia doveva esistere anche un insediamento di una certa importanza a cui faceva capo una potente famiglia, detta appunto dei “da Ghiaia”, che vantava diritti sul ponte sull’Arno. In questa stessa zona sorgeva anche l’ospedale di Rosaia, luogo di sosta per i pellegrini che transitavano lungo la Via Francigena. Era situato nell’area compresa tra le attuali Piazza dei Seccatoi e Via dei Rosai. Purtroppo di questo edificio non rimane alcuna traccia, essendo pressoché abbandonato già nel XVI secolo. Aveva però antichissime origini essendo stato fatto costruire dai conti Cadolingi nella prima metà dell’undicesimo secolo.

Dopo la realizzazione della Fonte Nuova e del Tabernacolo con l’affresco recentemente attribuito a Filippino Lippi, la fama dell’Immagine della Madonna, alla quale furono attribuiti molti miracoli, crebbe a tal punto che il Comune stanziò somme di un certo rilievo per la costruzione di un oratorio in cui fu chiusa l’Immagine sacra (tra il 1518 e il 1533). L’edificio rimase a lungo sotto il patronato del Comune di Fucecchio, sia pure dipendendo dalla Collegiata di San Giovanni Battista. Intorno all’oratorio si formò anche una confraternita di laici (la Compagnia della Ferruzza), che organizzavano processioni e collaboravano con il Comune per la manutenzione della Chiesa.

La zona della Ferruzza ha rappresentato nei secoli un’importante crocevia, in quanto costituiva un passaggio obbligato lungo la via Francigena, per i pellegrini che si recavano a Roma.

Oggi, il territorio della Contrada si estende su un’area vasta che abbraccia parte della collina del centro di Fucecchio, fino a giungere in prossimità del Padule.

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