CONTRADA SAMO

Colori: Rosso e Azzurro

Araldica:Tagliato d’azzurro e di rosso al leone rampante dell’uno all’altro.

Simboleggia: Forza, coraggio, ardire

Vittorie: 2 ( 2011 – 2018 )

 

 

Storia: Pare che la zona di questa Contrada sia stata fondata da una colonia greca lì fermatasi. Abitata prevalentemente da pastori e pescatori, quest’ultimi favoriti dalla vicinanza del fiume Arno, era una zona di notevole vastità, tanto che non esisteva un vero e proprio nucleo abitato. Nel 1428 l’unico agglomerato di abitazioni era dato da quel luogo oggi denominato “Saettino”, il quale fungeva da approdo per quelle imbarcazioni che sfruttavano il fiume come via di comunicazione. Il personaggio, con cui questa Contrada lega la sua storia, è il grande condottiero Niccolò Fortebraccio.

Proprio in questa zona di Fucecchio sembra risiedesse abitualmente per la vigilanza di tutta la zona del Valdarno Inferiore. Niccolò Fortebraccio era un valoroso Capitano. Di lui esistono delle citazioni che lo descrivono molto audace, magnanimo e virile, intrepido nella sventura. Non conosceva la paura, meno fortunato che prode nelle battaglie. Incapace di quiete, pronto di mano e di consiglio, irreligioso, superbo, crudele, uomo perverso, piccolo di statura. da Filippo Maria Visconti a seguito della pace di Ferrara.

E’ senza soldo a Fucecchio ed allora viene riassunto dai fiorentini per sottomettere Volterra che si è ribellata alla repubblica. Asseconda i commissari Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi. A Volterra viene ucciso Giusto Landini che ha capeggiato la sedizione: in tre giorni i fiorentini rientrano nella città. Gli è ridotta la condotta a 10 lance, per cui il Fortebraccio preferisce essere licenziato. Ma Fortebraccio, che non è uomo da stare ozioso e che soltanto dalle guerre trae ragione di vita e di interessi, cova il segreto desiderio di rinfocolare l’ormai spento odio contro la vicina Lucca.

E’ un po’ perché l’ardito pensiero lo alletta, e un po’ perché sollecitato all’impresa dagli stessi fiorentini, da messer Rinaldo degli Albizi Neri Capponi, che un bel giorno, quando corre l’anno 1429, egli decide di muoversi, e con 300 cavalli e altrettanti fanti, si muove alla volta di Buti occupandola insieme a Pieve di Compito, ove vi si trovava un Castello dei lucchesi, seminando rovine il contado. Alla fine, i fiorentini escono allo scoperto, lo ingaggiano ufficialmente e dichiarano guerra ai lucchesi.

 

Segui la Contrada sui social:

Visual Portfolio, Posts & Image Gallery for WordPress